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L’importanza del controllo di gestone negli studi odontoiatrici

di Mauro Pennino

Gli studi odontoiatrici che già disponevano ante covid di un sistema di controllo di gestione e di pianificazione finanziaria e fiscale hanno retto meglio al calo del fatturato registrato a livello nazionale di quasi il 50%.

A livello nazionale il calo di fatturato si stima al 25% e potenzialmente potrebbe arrivare anche al 30% entro la fine dell’anno, considerando che il IV trimestre 2020 evidenzia un trend negativo, in considerazione del rallentamento della crescita e soprattutto ad un calo delle nuove visite.

 Inutile sottolineare che proprio le prime visite ed il relativo tasso di accettazione dei piani di cura sono l’indicatore del lavoro e dunque del fatturato/cash flow che sarà generato nel futuro prossimo.

Da uno studio condotto da SIdP, durante il lockdown, meno del 10% della popolazione si è recata dal dentista, nonostante il 30% abbia avuto problemi ed il 29% ha peggiorato le proprie condizioni per non aver potuto o voluto recarsi dal dentista.

Chiaramente durante quei mesi la professione è stata eseguita in regime d’esclusiva urgenza. Da qui fisiologico il repentino recupero del fatturato nel trimestre (giugno, luglio ed agosto), con tre mesi di crescita straordinari che hanno consentito agli studi odontoiatrici di attestare il calo del fatturato al 25%.

Al contrario invece gli studi gestiti secondo la metodologia del controllo della gestione e dell’utilizzo di modelli di pianificazione finanziaria e fiscali, hanno retto meglio, attestando il calo del fatturato al 12,27%, questo dato ha consentito di non posticipare i pagamenti legati ai costi fissi delle strutture ed anche agli impegni previdenziali e fiscali facendo in modo che non si generassero debiti, ma bensì ricchezza.

Sicuramente gli studi odontoiatrici maggiormente specializzati nelle discipline ad alto valore aggiunto e poco generaliste hanno registrato un calo nelle disdette nettamente più basso rispetto agli studi ad alta concentrazione di lavori a basso contenuto specialistico.

Da qui la pianificazione e controllo che deve mirare sempre più non alla generazione di fatturato a bassa marginalità ma bensì alla produzione di fatturato di nicchia e di alta qualità specialistica. Ecco perché gli studi mono professionali hanno retto poco allo tsunami Covid-19.

A tal proposito è necessario concentrarci su questo dato, e comprendere che il vero potenziale di ogni studio è insito nel cambiamento. Gli studi maggiormente performanti saranno sempre più quelli che saranno in grado di leggere i numeri e prendere le opportune decisioni esclusivamente sulla base degli stessi. In assenza di bussola non si naviga, specialmente in un mare in tempesta.